Oggi la digitalizzazione è un aspetto imprescindibile non solo per le aziende ma anche per la Pubblica Amministrazione. In questo senso, al fine di cogliere tutte le opportunità offerte dalle tecnologie digitali e di garantire la massima trasparenza, il Dipartimento della funzione pubblica promuove interventi finalizzati a sostenere la digitalizzazione delle Pubblica Amministrazione.
Di fondamentale importanza è in tal senso il Codice dell’amministrazione digitale (CAD) adottato con il d.lgs 82/2005, un testo unico che riunisce e organizza le norme riguardanti l’informatizzazione della Pubblica Amministrazione nei rapporti con i cittadini e le imprese. In particolare, l’art.17 del suddetto codice introduce i concetti di Ufficio per la transizione al digitale e di Responsabile per la transizione al digitale (RDT), pensati appositamente per sostenere la digitalizzazione della pubblica amministrazione. Entrambi sono stati introdotti da due decreti volti a modificare e integrare l’art.17 del CAD, ossia il d.lgs 179/2016 e il d.lgs. 217/2017.
Fatta questa premessa, in questo articolo voglio spiegarti più in dettaglio cosa sono l’Ufficio e il Responsabile per la transizione digitale e quali sono i loro ruoli. Inoltre, alla fine dell’articolo troverai uno spoiler su un progetto a cui stiamo lavorando per sostenere le amministrazioni pubbliche nel loro cammino verso la digitalizzazione.
L’Ufficio per la transizione al digitale

Andiamo con ordine. Prima di nominare un Responsabile per la transizione al digitale deve essere innanzitutto formato un ufficio. L’art.17 del CAD afferma che ogni amministrazione pubblica “affida ad un unico ufficio dirigenziale generale la transizione alla modalità operativa digitale e i conseguenti processi di riorganizzazione finalizzati alla realizzazione di un’amministrazione digitale e aperta”. Questo altro non è che l’Ufficio per la transizione al digitale, e può essere creato ex novo o, nel caso in cui non fosse possibile, può coincidere con un ufficio già esistente all’interno dell’ente. È inoltre data la possibilità, alle amministrazioni diverse da quelle dello Stato, di esercitare le funzioni dell’Ufficio in forma associata. Questa opzione è utile soprattutto per gli enti di piccole dimensioni, e può essere attuata mediante unioni di Comuni o convenzioni.
Quali sono le funzioni dell’Ufficio per la transizione al digitale
L’art.17 comma 1 stabilisce le funzioni che l’Ufficio per la transizione al digitale deve assolvere:
- coordinamento strategico dello sviluppo dei sistemi informativi, di telecomunicazione e fonia;
- indirizzo e coordinamento dello sviluppo dei servizi, sia interni che esterni, forniti dai sistemi informativi di telecomunicazione e fonia dell’amministrazione;
- indirizzo, pianificazione, coordinamento e monitoraggio della sicurezza informatica relativamente ai dati, ai sistemi e alle infrastrutture anche in relazione al sistema pubblico di connettività;
- accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici e promozione dell’accessibilità;
- analisi periodica della coerenza tra l’organizzazione dell’amministrazione e l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Questo al fine di migliorare la soddisfazione dell’utenza e la qualità dei servizi nonché di ridurre i tempi e i costi dell’azione amministrativa;
- cooperazione alla revisione della riorganizzazione dell’amministrazione;
- indirizzo, coordinamento e monitoraggio della pianificazione prevista per lo sviluppo e la gestione dei sistemi informativi di telecomunicazione e fonia;
- progettazione e coordinamento delle iniziative rilevanti ai fini di una più efficace erogazione di servizi in rete a cittadini e imprese mediante: gli strumenti della cooperazione applicativa tra pubbliche amministrazioni, ivi inclusa la predisposizione e l’attuazione di accordi di servizio tra amministrazioni per la realizzazione e compartecipazione dei sistemi informativi cooperativi;
- promozione delle iniziative attinenti l’attuazione delle direttive impartite dal Presidente del Consiglio dei Ministri o dal Ministro delegato per l’innovazione e le tecnologie;
- pianificazione e coordinamento del processo di diffusione, all’interno dell’amministrazione, di: sistemi di identità e domicilio digitale, posta elettronica, protocollo informatico, firma digitale o firma elettronica qualificata, mandato informatico, norme in materia di accessibilità e fruibilità nonché del processo di integrazione e interoperabilità tra i sistemi e servizi dell’amministrazione;
- pianificazione e coordinamento degli acquisti di soluzioni e sistemi informatici, telematici e di telecomunicazione. Questo al fine di garantirne la compatibilità con gli obiettivi di attuazione dell’agenda digitale.
Il Responsabile per la transizione al digitale

Dopo aver costituito l’ufficio viene nominato il Responsabile per la transizione al digitale. Innanzitutto chi è questa figura? Istituito formalmente dal d.lgs. 179/2016, il responsabile dell’ufficio è un soggetto dirigenziale interno all’ente “dotato di adeguate competenze tecnologiche, di informatica giuridica e manageriale”. Si occupa dunque di coordinare l’Ufficio garantendo la trasformazione digitale dell’amministrazione. Rappresenta inoltre il punto di contatto tra l’amministrazione e il Governo, le altre amministrazioni pubbliche, l’AgID, le imprese e i cittadini, per tutte le questioni relative alla digitalizzazione.
La Commissione parlamentare d’inchiesta sulla digitalizzazione ha stabilito 4 requisiti che un soggetto deve avere per poter essere nominato Responsabile dell’ufficio:
- iscrizione all’ordine degli ingegneri informatici;
- laurea in informatica o equivalenti;
- esperienza almeno quinquennale nel settore privato nel campo dell’ICT;
- esperienza almeno quinquennale nel settore pubblico nel campo dell’ICT.
La circolare 3/2018 emanata dal Ministro della Pubblica Amministrazione stabilisce, in ottica di ampliamento del CAD, che qualora non siano previste posizioni dirigenziali, il Responsabile può coincidere con un dipendente in posizione apicale, o in alternativa, un titolare di posizione organizzativa. La nomina compete all’organo di vertice dell’ente e avviene per mezzo di un provvedimento, come una determina del Sindaco di un Comune o una delibera di Giunta.
Il progetto POLISMART

Finora abbiamo visto come la Pubblica Amministrazione si è avviata verso la digitalizzazione. Questo è un processo ancora in atto e sicuramente è stato accelerato dalla pandemia mondiale di Covid19. Nel periodo di lockdown le amministrazioni pubbliche si sono adoperate ancora di più per rendere i propri servizi digitali, sfruttando le attuali tecnologie a disposizione. Anche i social hanno assunto maggiore importanza in quanto uno degli strumenti principali per comunicare direttamente con il cittadino. Ora che il Covid ha dato una spinta considerevole al processo di digitalizzazione, è importante non fermarsi e continuare a sfruttare gli strumenti e le tecnologie informatiche per offrire all’utente finale un servizio sempre più efficace ed efficiente.
Proprio per sostenere e guidare le amministrazioni pubbliche verso il digitale, in particolare i Comuni, noi di Willab abbiamo ideato un progetto, POLISMART, che sarà attivo da Gennaio 2022.
POLISMART si articola in due servizi: “Mappatura e screening” e “Comuni social”. Per quanto riguarda il primo servizio, dopo aver analizzato il livello digitale dell’ente, svilupperemo delle soluzioni su misura per migliorarlo. Affiancheremo il Responsabile per la transizione al digitale fornendogli assistenza, gli strumenti e le risorse necessari per svolgere i suoi compiti. In merito al secondo servizio, questo è interamente dedicato ai social network, strumenti di comunicazione che, come accennato precedentemente, sono fondamentali per gestire il rapporto con il cittadino. In particolare, ci occuperemo di diversi aspetti, dalla creazione e/o ottimizzazione dei profili social dell’ente fino alla creazione di contenuti da postare.
Se sei interessato e vuoi saperne di più su questo progetto contattaci.